Cominciamo il mese di Marzo con tanto cinema di qualità. Tutti gli eventi in questo mese saranno ad ingresso simbolico di 1 euro; tutto l’incasso raccolto verrà utilizzato per la digitalizzazione del Salone Snaporaz.
NADEA E SVETA. Regia: Maura Delpero, 2012, 62’
Come molte donne moldave, Nadea e Sveta sono emigrate in Italia per ragioni economiche. Le loro famiglie sono rimaste in Moldavia: Nadea ha lasciato figli ormai grandi, mentre Sveta ha dovuto affidare alla nonna la sua bimba di tre anni. Nel 2010 Sveta riceve i documenti che le permettono di tornare in Moldavia e rivedere finalmente la figlia dopo due anni e mezzo di lontananza. Alla partenza dell’amica, Nadea rimane sola a Bologna e cerca di reagire alla solitudine. Le due amiche continueranno a confidarsi ed aiutarsi a distanza. I loro destini si incroceranno fino ad invertirsi, in una storia di donne sempre pronte a ripartire.
Domenica 3 Marzo – ore 18,00
COME PRIMA PIù DI PRIMA MI AMERò. Regia: Alessandro Capitani, 2012, 50’
Quale cuore batte dietro un seno al silicone? Qual è il vero volto che si nasconde dietro a maschere ricostruite grazie al bisturi? Quindici donne partecipano a un concorso di bellezza molto particolare: Miss Chirurgia Estetica 2010. Quindici donne in gara tra loro per vincere la corona che dovrebbe premiare quella “rifatta meglio”. In un giorno d’estate a Rimini, nel cuore di un Paese come l’Italia che alla donna stenta a concedere un ruolo centrale nella società, sfilano sulla passerella del concorso l’ossessione della bellezza a tutti i costi e il mito dell’eterna giovinezza, il bisogno frivolo di apparire e quello più intimo, e più segreto, di essere amate, anche solo per pochi minuti.
Lunedì 4 Marzo – ore 21,15
A casa non si torna. Regia: Lara Rongoni, Giangiacomo De Stefano, 2012, 60’
“…i lavori “faticosi”, oggi, come nel passato sono considerati lavori preclusi alle donne…ah ah…ma cosa mi raccontate? Le donne li hanno sempre svolti questi lavori ma senza che nessuno li riconoscesse.” (Franca Rame). Ci sono Lavori considerati maschili che le donne svolgono già da tempo. Lavori duri e massacranti che testimoniano la caparbietà e il coraggio di alcune donne che, nel silenzio generale, continuano a superare i limiti imposti da un malinteso senso comune.